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della citta lo ero clerico e piovano siche non dovea es
sere messo negli ufici temporali Vero e che poi che
lasciai il chericato et presi donna come fare potea di
ragione pero che non avea altro che due minori ordini
sono facti alcuni squietini et borse et sachi delle quali
alcuna none finita alchuna non e cominciata a tocca
re credesi et sperasi che in quelle debba essere siche
se vita ne concede iddio anchora a quello ufficio posso ag
giugnere Hora perche la penna ma tra protato in piu
lungo scrivere che cominciando non credetti faro fine
a questa parte concludendo a te che secondo cheo potuto
comprehendere da miei antichi et dantichi villani de
paesi in cui persuccessione et fama se conservata la
memoria delle cose antiche fu tempo che tegnendo
i nostri progenitori la loro parte del castello di cuora et
di nepozano et il casteoo di failla et faella et di moran
fu de quali di sopra o facto mentione et altre loro teu
te et castella heggonon intorno di dumila fedeli et accio
che tu ne altri di questo non it maravigli veggendo la
detta nostra famigla ridocta in si basso loco leggi il poeta
fiorentino Dante nel xvio capitolo nel paradiso che
comincia O poca nostra nobilta di sangue et ?? dice cosi
Se tu raguardi Luni et vi bisagla
Come sono ite et come se ne vanno
Dietro a esse chiusi et sinigagla
V dir come leschiatte si dissamo
Non ti parra nuova cosa ne forte
Poscia che le citta tremine anno
Le vostre cost tutte anno lor morte
Si ome voi ima celasi in alcuna

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