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zan dogli non sentendo luno laltro poi gli facea gie
tare nelli aquidocci del cam[idoglo cioe la gora
darno chandava socterra prelo campidoglio accio
che numo saccorgesse di quello. Et cosi ne fece mori
re in grande quantita che mente sene sentiva
per la citta di firenze senon che alluscita della citta
ove i decti a quidocci o vero gora si sopriano e den
travano in arno si vedea tucta lacqua rossa come
sangue. Allora la gente saccorse dello inganno et
tradimento ma fu indarno et tardi per che totile
havea facto armare tutta sua gente et come sa vi
de chella sua crudelta era scoperta comando che
corressono la terra uccidendo piccoli et grandi huo
mini et femine. Et cosi fu facto sanza riparo
pero che cittadini erano sanza arme et sporveduci
Et truovasi che in quello tempo havea nella citta
di firenze venti due miglia dhuomini darme san
za e vechi e fanciulli. La gente della cittade veggen
dosi a tanto dolore et distructione venuta che pote
scampare lo fece fuggendosi in contado et nasconden
dosi in forteze et in boschi et in caverne. MA e piu de
cittadini furono morti et tagliati et presi et la citta
fu tucta spogliata dogni richeza et sustanza perli
decti gotti et vandali et ungheri. Et poi che Totlie
lebbe cosi consumata di gente et davere comando
che fosse distructa et arsa et guasta et non vi rima
nese pietra sopra pietra et cosi fu facto Se non che
dall occidente rimase una delle torri che Gneo pom
peio havea hedificata et dal septantrione et dalme
zo giorno una delle porti et infra la citta presso alla

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