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Yale University Library
Beinecke Rare Book and Manuscript Library

PAR. .XLVIII.

dello imperadore i fiefolani et loro seguaci veggen .
do loste pertema della loro forza non ardirono du -
fcire a combactere ma tennerfi alle loro forteze :
I romani et quella gente inquello luogo ove anti -
camente era stata la citta fa camporono conpadi -
glioni et trabache. I fiesolani coloro seguaci tegnen -
dosi alle loro forteze davano guanto sturbamen -
to potevano alla rihedificatione di firenze accio
chella non si riponesse ma niente poteano alla for .
za de Romani et dello imperadore et de citta -
dini di firenze di nulla contrastare . Et inque .
sto modo i maeftri che vennono co romani comin -
ciorono a rifare la nostra nobile citta di firenze
non pero che fosse della grandeza di prima . Ma di
minore giro la rifeciono accio che piu tosto venis -
sono in effecto di rifarla : Et fosse riparo et bacti -
folle al contasto de fiefolani come pizz di stesamen -
te racconta Giovanni Villani nel quarto libro
della cronica nello LXXXII [^]o[/^] . capitulo . Et figura -
ronla al modo di roma secondo la pietiola impresa :
Et cominciossi dalla parte delle vante alla porta
di San Piero laquale fu d : ove furono le cafe di Messer
Villincione berti nobile et possente cittadino che
per retaggio della comessa Gualdrada fua figluo .
la . et mogle del primo conte Guido rimafono
a conti Guidi et a loro discendenti che quasi si fe -
ciono cittadini di firenze. Et poi le venderono a -
cerchi neri cherano uno buono casato di firen -
ze: et dalla detta porta infino a San piero mag -
giore era uno borgo di case amodo di mura . Et .

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