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ant_a at Feb 20, 2023 04:09 PM

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LA SCHIAVITU MEDIOEVALE 5

avanzare che per via di ipotesi, le quali però, aiutandosi e sostenen-
dosi l'una coll'altra, possono finalmente formare delle assolute certezze.
La storia è in questo il principale sussidio dell'antropologia; ma, nello
studiare antropologicamente gli avvenimenti umani, certi argomenti
che sono così essenziali per lo storico, come lo studio individuale dei
personaggi, i mutamenti politici ed economici, vanno lasciati quasi com-
pletamente da parte. Giova invece tener conto di tutte quelle notizie,
anche minute, e di quei fatti, sia ricavati dalla storia, o desunti
dall'osservazione antropologica, che possono darci qualche luce sulla
provenienza di queste correnti e sulla possibilita della permanenza di
qualche loro residuo anche nella popolazione attuale.
Questa nota ha appunto lo scopo di portare un piccolo tributo
di tal genere, dimostrando come non sia improbabile che nella po-
polazione attuale italiana esistano ancora tracce di una notevale im-
mistione di sangue mongolico, avvenuta nel medioevo. Intendo allu-
dere alla introduzione in Italia di schiavi e schiave orientali, fenomeno
sul quale gli storici, sebbene i documenti che se ne hanno sieno nu-
merosissimi, si sono soffermati o poco o punto; tanto è vero che soltanto
nella seconda metà del secolo scorso sono stati pubblicati degli studi
speciali; e nel 1851 una carta di compera di una schiava del sec. XV
fu pubblicata in Mantova come rarissimo e forse unico esempio di tali
contratti in quel tempo (1).

II.

Dobbiamo distinguere la importazione degli schiavi praticata come
oggetto di commercio, dalle diverse forme di schiavitù, più o meno
larvata a cui erano soggetti i lavoratori dei campi. Questa seconda
varietà, molto importante per la storia sociologica ed economica, non
ha però interesse per la nostra questione, se non in quanto dimostra
che, se lo sviluppo dei commerci, i viaggi sempre piu lontani dei na-
vigatori e dei mercanti italiani, specie dei veneziani, intensificarono
in Italia, verso la fine del medioevo, il commercio degli schiavi pro-

(1) Bongi, Le schiave orientali in Italia, Nuova Antologia, 1866, volume II,
pag. 215.

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LA SCHIAVITU MEDIOEVALE 5

avanzare che per via di ipotesi, le quali pero, aiutandosi e sostenen-
dosi l'una coll'altra, possono finalmente formare delle assolute certezze.
La storia e in questo il principale sussidio dell'antropologia; ma, nello
studiare antropologicamente gli avvenimenti umani, certi argomenti
che sono così essenziali per lo storico, come lo studio individuale dei
personaggi, i mutamenti politici ed economici, vanno lasciati quasi com-
pletamente da parte. Giova invece tener conto di tutte quelle notizie,
anche minute, e di quei fatti, sia ricavati dalla storia, o desunti
dall'osservazione antropologica, che possono darci qualche luce sulla
provenienza di queste correnti e sulla possibilita della permanenza di
qualche loro residuo anche nella popolazione attuale.
Questa nota ha appunto lo scopo di portare un piccolo tributo
di tal genere, dimostrando come non sia improbabile che nella po-
polazione attuale italiana esistano ancora tracce di una notevale im-
mistione di sangue mongolico, avvenuta nel medioevo. Intendo allu-
dere alla introduzione in Italia di schiavi e schiave orientali, fenomeno
sul quale gli storici, sebbene i documenti che se ne hanno sieno nu-
merosissimi, si sono soffermati o poco o punto; tanto è vero che soltanto
nella seconda meta del secolo scorso sono stati pubblicati degli studi
speciali; e nel 1851 una carta di compera di una schiava del sec. XV
fu pubblicata in Mantova come rarissimo e forse unico esempio di tali
contratti in quel tempo (1).

II.

Dobbiamo distinguere la importazione degli schiavi praticata come
oggetto di commercio, dalle diverse forme di schiavitù, più o meno
larvata a cui erano soggetti i lavoratori dei campi. Questa seconda
varietà, molto importante per la storia sociologica ed economica, non
ha però interesse per la nostra questione, se non in quanto dimostra
che, se lo sviluppo dei commerci, i viaggi sempre piu lontani dei na-
vigatori e dei mercanti italiani, specie dei veneziani, intensificarono
in Italia, verso la fine del medioevo, il commercio degli schiavi pro-

(1) Bongi, Le schiave orientali in Italia, Nuova Antologia, 1866, volume II,
pag. 215.