f. 13v

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damarti anci cerchai che lamore nostro,
durasse senza haverci apentire di cossa alcuna.
Philarco. Certo quisti erano signi di
vero amore / et era villania latua ve-
dendoti amare se non acceptavi aperto
quel che tanto ate era proferto. Ma sem-
pre pare non in amare solo ma in ogni co-
sa che idoni troppo proferti fastidiano,
et i denegati dilecti solicitano a farsi
desiderare. Amando a me ne molto
piacerebe chi mi saciassi, e certo have-
rei in odio chi mi se porgiesse troppo acer-
ba. Pallimacro. Aime philarco beato
chi puo dogni suo pensiero haver ra-
gione. Stima che grande cagione in

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Marie Richards

Grayson p. 231 (FtP 8 of 22) lines 7-16