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et bilanciando colla decta doctrina della nobilità assai
chiaramente perte stesso potrài prendere buono
et vero iudicio et discernere se se nobile /o/ plebio.
Et se bisogno fusse ne potrài conferire con alcuno che
sia di piu maturo iudicio dite/ accio chel tuo jovenile
affecto tirandoti piu qua /o/ piu la non torcesse il
vero iudicio. Pero che come disse Francesco petrar {Messer Francesco petrarcha}
cha poeta clarissimo in una epistola/ laquale á me
destinò (et laquale nella tua età piu tenera appara-
sti amente) foglono fiudicii delli amanti /cioe di
coloro che amano troppo una cosa essere ciechi. Di-
co adunque cominciando chel primo luogo che
nostri progenitori possedessono (secondo lantica
fama durata da tanto tempo inqua / che del prin-
cipio nulla memoria dhuomo è) fu uno castello
nel paese di validisieve che si chiamo Cuona: et an-
corà cosi si chiama il poggio el sito delluogo presso
alla cittàdi firenze a dieci migla. Fu ildecto castello
fortissimo disito et dimura et dircocca secondo
che anchorà appare perlisegni et perle vestigie
delle cose disfacte. E de vero secondo che la decta
antica fama sempre infino al di doggi ha pre-
dicato et facto notorio nella città et nel contado
difirenze. Quello luogo fu acommune dicoloro
che oggi sichiamano quelli da volognano et della
nostra famigla che oggi si chiamano quelli da casti-
glionchio/ i quali tutti in quello tempo ivi furono
una famiglia et duno proprio sangue / et chiama-
vonsi signori da Cuoria. Et ivi cosi tutti in sieme
hebbono grande stato et in tutto el paese tenuti et

{
Benchio non sia di quel grande
honor degno Che tu mi fai
che teninganna anmore. Che
spesso occhio ben sa veder
torto dite Messer Franceso in un so
netto che comincia Il male
mi prene
Cuona
}

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