Yale: Beinecke MS 328 - La Sfera

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Folio 16r
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Folio 16r

Vien dascilocho unbracco dalto mare che pelcholore delfondo edetto rosso checento miglia quasi largho apare lungho edisteso afighura dunfosso etorto chomuno archo eviene afare suo termine echonfine sopra aldosso delchairo dibabilonia tre giornate dovebbe faraon lesue derate

Datramontana diquesta asia grande tartari sono sotto lafredda zona giente bestiale dileggie edivivande fin dove londa dibachu risuona perquesta terra ungranfiume sispande che daltri dua edile et thuro sadona elpiu deltenpo elfreddo lonoristalla et cui lagran citta disalla

El detto fiume mette inuno granseno daqua n salata chiuso daogni banda ditahto giro pocho opiu omeno quanto a ilmare maggiore lasua ghirlanda dalluno alaltro mare aditereno otto giornate equasi aranda aranda sta dalevante drieto ediquagiu della citta sinoma delbachu

[Image: lower half of the page extending upwards on the right side, rough sketch of the Ark atop a body of water at the right (possibly the Persian Gulf); the Tigris and Euphrates rivers extending to the left from the Gulf with cities along both rivers; the Red Sea extends from the bottom of the Persian Gulf, and beneath runs the Nile River (?) with another city]

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Folio 16v
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Folio 16v

Dalla parte persia parchesia illitto diquelmare damezzo di e daponente verso laturchia ella granterra richa del thauri dalla quale adomascho etanta via quanto datribisonda insino ali chesono daventi giorni enl suo chlima sausto anchona e firenze sadima

Poi sonmontagnie chepergranpaese stendon lebraccia eson digrande altura famose schritture epocho intese che disaper lagiente apocho chura ondeschono igranfiumi ove siperese antichamente perla giente piura essere ilparadiso didetitia perche leterra dimolta letitia

Ditutti glielimenti somma mente edogni chosa molto bendotata intorno dogni parte parimente dimolte buone terre circhundata edisopra adatutte sta eminente etutto ilmondo dintorno sighuata dicio chesipotesse imaginare questo paese sole abbondare

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Folio 17r
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Folio 17r

Questa montagnia etanto grande etale chevede locceano aoriente el mare chaldeo edindia ahustrale evede que disiria ad occidente equel ditribisonda ad maestrale equel di persia cheglie piu rasente evede tutta asia ella chaldea et ascilocho terra disabea

Vede ove fu lanticha grancitta dininive insultigris chefuprima donna dinperio dimolte chontrade pocho piu oltre dove elfiume adima sta hora baldacha epiu ladove chade ilmare elfiume vede lalta [?] cima della grantore che nebrottefe doppo il diluvio dellarcha dinoe

Ellito delmare dindia amansinistra venenendo ingiu diverso loriente chollitto dello egitto damandestra sono inuno filo diritto oquasimente presso aquellito fu lagranpalestra desuperbi guganti onde lagiente tanti linghuaggi parla esenevede anchor ladetta torre eritta inpiede

[Image: A stone tower extending from the bottom to the top of the page, ornamented with decorative molding and with windows on each level, in alternating levels of tan and purple separated with grey.]

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Folio 17v
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Folio 17v

Fa dilargezza un quatrocento miglia ildetto mare elungho cinque volte edirichezza niuno se li asomiglia di chare pietre pretiose et molte etante perle chegram maraviglia visirichoghono esongiaricholte dalaltra riva eindia inchontanente chessi distende insino alloriente

Ssta etiopia dameridiano torda zona estendesi aponente et alvenire ingiu adestra mano arabia sta cheviene insino rasente ilrosso mare eterre delsoldano dove lameche et vavi molta giente la dove sta sepulto ilmaladetto inuna archa diferro maometto

Disotto almarrosso insino alfiume delnillo infino almare ddamiata laprovinca degitto et chefu lume dastrologia et quivi futrovata et discienzia edogni buonchostume antichamente fumolto adornata dantichi padri edisanti romiti molto ripiena fu molto asua liti

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Folio 18r
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Folio 18r

Fu ericha popolata epiena fertile molto diletosa et sana pocho vipiove ma dalla granvena chonduchon laque molto da lontana erigan quelpaese pertalmena et sendo terra frutuosa et piana chella bondanza equivi chosa vera et dogni tenpo vi par primavera

Insulla riva delfiume siposa lagran citta del chairo chechontiene tanta giente chemirabil chosa veder in ogni parte levie piene permodo cheacercharla efatichosa tanto e lachalcha dichi va eviene ilnumero mitacio pervergognia chelvero sarebbe tenuto menzognia

Et qui finisce lasia sua misura tirando amezzo di diritto chamino fino alle parti della grande arsura chenonve abitante nevicino et africha chomincia laqualdura quanto tienpoi tutto lito marino fino allo stretto epoi quanto sipiuote cerchare locceano elle parte remote

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