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Articolo necrologico del defunto carissimo amico Filosseno Luzzatto estratto dalla Gazzetta Uffiziale di Venezia del 31 gennaio 1854. N° 25
Necrologio Filosseno Luzzatto
La paleografia e la linguistica hanno perduto, il 25 di questo mese, in Filosseno Luzzatto, figliuolo maggiore del mio chiarissimo collega, professore Samuel Davide, uno dei loro piu distinti e indefessi coltori. Benché nato a Trieste, ove vedeva la luce nel 1829, vera sua patria fu Padova, perché qui crebbe e studiò, qui acquistò aderenze, fautori e incoraggiatori, qui gli si offrirono in co_ pia mezzi ed occasioni di attuare il generoso suo concetto di tutto darsi a quegli ardui studii. Imperocché, adolescente ancora, in quell'età in cui i più intelligenti e volenterosi giovanetti toccano appena la soglia della scienza e le loro menti spaziano solo ne' dilettosi e triti campi dell'amena letteratura, egli s'invaghiva degli studii filologici e archeologici, apprendeva da solo con mi_ rabile facilità le lingue classiche e le moderne, e già in lui rifulgevano quelle felici e rare attitudini che dovevano farlo rapidamente salire a tanta altezza; già in lui si presagiva, né l'augurio poteva più pienamente avverarsi, non già quella vuota erudizione che sfiora e lambisce ogni soggetto, ma quella solida severa e utile dottrina che [e] s'interna e lo sviscera, quel coscienzioso spirito d'in_ dagine che non istà contento a vaghe e alpeciose ipotesi, quella instancabile per_ severanza che vince ogni ostacolo. Non aveva infatti ancora compiuto il decimoterzo anno di sua vita, che giò al_ la lettura de' viaggi del Bruce nell'Africa, invogliavasi di conoscere le condizioni degli Ebrei dell'Abissinia, e l'anno seguente già aveva dato compimento ad un pri_ mo saggio su questi nostri correligionarii, chiamati Falascià, la cui problematica provenienza, e i singolari usi, molto dai nostri discordi, ben portavano il pregio di pazienti ricerche. E il nostro Luzzatto alacremente le proseguiva, e il destro gliene porgeva una lettera che il viaggiatore d'Abbadie scriveva nel Luglio 1845, al Journal des Débats. Ecco tosto lo strenuo giovane concepire il disegno e la spe_ ranza di comunicare con quei nostri fratelli; ei mandava quel viaggiatore, che allora trovavasi in Abissinia, una lettera pei Falascià con preghiera di leggerla loro voltata in etiopico, e procacciargliene una risposta. La quale lungamente si fece attendere.
{These 2 articles on Philoxene Luzzatto were presented to me by his brother Saiah in August 1877. I value them exceedingly because, in addition to the contents, the handwriting is that of the renowned poet Joseph Almanzi of Padua.}
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