f. 28r

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na, quel che tu cognosci esserti da tempi
da luogi; eda tutte le cose vietato non
lo volere. Delibera quando che sia haverti
libero. O che beata cosa vivere ase stessi
vacuo dogni cura. Pallimacro. Oime
philarco mio che possio dime, ove io
tutto sono daltrui? Tuo sono io deiphi-
ra mia; et tuo voglio essere, tu cquanto dime
voi; tanto sia. O piaciati provar la patien-
tia mia vindicandoti se mai fui / non quanto
doveo presto adamarti. O piaciati glori-
ar di haver amante; che per niuno oltra-
gio resta diservirti. Io non pero mai me
dimenticaro le tue molte mecho gien-
tileze. Stannomi scripti dentro al mio

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Marie Richards

Grayson p. 240 (FtP 17 of 22) lines 2-12