London, Wellcome Library, MS.231

Guata alexandria per ponente setta E guata a tremontana satalia E terra richa nobile / e / perfeta Et / e / gran porto di merchadancia Da indi / a foce dove il nillo in mar getta Cinquanta milia son per drita via E chiamase ivi el fiume di rosetto E son tre milli miglia dalo stretto.

Un altra foce senza far girata Piu su cinnquanta miglia al mar dechina Passata quella trovi damiata Poi son ducento miglia di marina Fine ala rissa che la piu ingolffata Che piu al mare rosso savicina E / quivi da levante a tramonta El litto gira / e / tuta e terra piana.

Da la rissa la giazza derminia Ritta costera son miglia secento Per tramontana tuta quella via Va verso greco per quarta di vento Il porto di baruti / e / di soria Nel mezo sta apuncto ale trecento E quindi sono a chil pilegio pilgia Fino alexandria cinquecento miglia

La rissa ha intorno stagni: et al mar gialle En fra teera diserti insino al loco Dove la trista / e / ben punita valle Che guidicata fu da dio col fuoco. E que / e / un lago morto / e / poi le spalle Del monte synai piu su un poco Sul qual fo data la lege divina Dove / e / sepulta sancta Caterina.

Tra la rissa / e / baruti : a peonto in medio E iopem porto dela terra sancta Che de colui deverebe esser predio Che capo di cristiani esser si vanta Dove quel degno re tene el suo asedio Che fece lopera che ogni di se canta Dove il santo sepulcro de iesu / e / La dove crucifixo per nui fue.

Syon / e / questo capo di iudea Verso levante un puoco adextra mano E da sinistra mano / e / galilea. E da levante sta il fiume iordano E da man drita segue cesarea Et acri / e / suro / e / sareta / e / libano Monte dove esce il fiume de duo fonte Quivi / e / carme[l?]i et altri monti sancti.

Da baruti infra terra una giornata E una meza / e / quella gran citade Chen tuto il mondo / e / tanto nominata Merchadandesca / e / de gran nobiltade Poscente / richa / damasco chiamata. Che niuna de magior antiquitate Sopra ala terra non trovan che sia Et / e / stato gran fato tuta via.

Tripoli de soria segue per mare Sesanta miglia / e / poi trenta torrosa La lecia poi sesanta in quel andare E tuta questa terra / e / montuosa Fin poi cinquanta miglia dove appare La foce dil soldano asay famosa Poy alexandreta altre cinquanta E insiono ala giazza poi quaranta.

Angulo acuto fa qui la marina E volge molti venti: eda ponente Verso libecio a quarta se dechina Fino ad antiocieta quas niente La giazza cento miglia sa vicina Al tarso / e / poy quaranta lie seguente Il turco / e / poy paleopoli a setanta Et antioceta / e / poi milgia novanta.

Tral tarsio, et antiocieta a drita via Cypri isola infral mare sta discosta Un cento miglia dove nicossia Gira real fra terra / e / famagosta Che fu gran porto di merchadancia Sur mar da oriente / e / questa costa De lisola girando cinquecento E per longeza son miglia ducento

Tra la lecia / e / torrosa ad oriente Lisola ditta guarda la marina E per drita zona inver ponente Guata rodi : modon : e / poi messina Caleri / e / maiolica : e poi seguenta Valenza : porto gallo et / e / vicina Famagosta : abaruti per duo cento Insino ad alexandria per un vento.

Da antiocieta a rodi per quel vento Ditto di sopra senza costegiare Rito pelegio son milgia tricento Ma converate duy golfi lassare Che serebe piu longa da ducento Miglia la costa / a v^oolerla girare Nel primo / e / candeloro / e / satalia Elaltro par che quel de machri sia.

Rodi / e / una isoleta che discostata Da terra ferma qualche miglia vinti E circa cento miglia ha sua girata: E quivi volgi iliti ad altri venti Insino atenedon dirito guatta Quella costiera miglia quatrocento. A / maestral ver tramontana quarta Secondo che se vede/in/sula carta.

Vero / e / che de gran golfi ha questo lito Chentran fra terra / e / di gran capi in mare Et / e / dassay e di bon porti fornito Dove navilio po seculo stare Fra terra ha bone ville / e / forte sito E temperato / e / san per habitare E sta drito atalia / e / anchora a francia E quelle gente porta ben sua lancia.

Quivi / e / laltro luogo apresso la mita Del ditto phrego ad epheso vicina Lesmitre fora / e / landemirti in qua Tuti son poi golfi di marina Poy quasi al fine fo la gran cita Di troia dove fu la gran ruina Dil superbo ilion che fu combusto Unde fu poi la progenie de augusto.

Quatro isolete de cento in setanta Miglia di giro ognuno / e / a presso allito. Amen di vinti / e / son di longi otanta Luna da laltra per diritto rito. Son doppo rodi: ela prima se canta Lango / e / poi laltra che tien il suo lito Di contra ald alto luogo adetta samo Sia laltra / e / laltra metalin chiamo.

Hor intra nelo streto di turchi Che cercha sete miglia largo in bocha In verso greco sol per questa via El ditto mare nel mar magior rimboca. E cento otanta miglia par che sia Per detto vento persin la che tocha. Le mura dela imperial cita Che su laltra piu streta bocha sta.

La cita daveo sta nel commenzare Da man destra dentro al ditto streto Unde verso aquilone / a / riguardare Galipoli cita ve dirimpeto. E poy piu su comincia a ralargare E ben sesanta milia / a / di tragete Da diaschilo che pur da man destra Fino ala boca strita da sinistra.

Questa altra bocca / a / di largo duo miglia E / venti ad aquilone dura il canale E / giunge al mar magior due si piglia Seguendo il litto in verso orientale Una costiera novecento milia Che insino a trebisonda son sue scale Carpi poi penetrachia / e / samastoe Castelle: sinopi / e / simissoe.

Sono da luna alaltra milia cento Una per laltra // equal men / e / qual piu Cossi da laltromare ancho secento Son dala giazza insino arodi giu E / da lun mare alaltro a quatrocento E questo quadro anticha mente fu Ditto asia minor / e / dentro a se Havea molte provincie / e / molte re.

[marginalia: In the upper and right margins, in brown ink, are numerous scribbles, plus the words: Heo, Hoeī, Hoeī, H]