London, Wellcome Library, MS.231

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De li otto icinque non sono tropo forti Sono / in / favor de ciaschaduna parte Et in tre contrarii / ma / a / lintrar ne di porti Ve debisogno praticha / e / grande arte I marinari che non vi son acorti Spesso vi perdon lo navilli / e / sarte Chi sa lent[rate?] giostra cum salveza Lancora gietta / e / la nave a chapeza

Scolii son molti per lo mar coperti Su vi percotte / e / rompe alcune volte Chi non ha marinari ben destri esperti Isole grande / e / pichole son molte E desse parlaremo aluochi certi. Quando parlar veremo la ove son volte Vegiamo in prima in general la terra Come risiede / e / come il mar la serra

De la terra.

Un .T. dentro / a / uno .O. mostra il disigno Come in tre parte si fo diviso il mondo E la superior parte / e / magio regno Che quasi pilia [l]a mita dil tondo E / sie e chiamata il gambo ritto e segno Che parte il terzo nome dal secondo Africa dico dauropa il mare Mediaterree tra essa in mezo appare

Questo tondo non / e / meza la spera Ma molto / e / menore / tuto laltro e / mare E / non / e / tuta questa facia in tera Arid terra ma da navicare Si trova in certe pare gran rivera Che bon la terza parte da bagnare Daqua salata che vien dal gran cerchio Cha tuta laltra terra fa cuperchio.

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De Adamo

Asia la prima parte dove lhomo Sendo innocente stava in paradiso Il qual per lo desobedir del pomoa Fo di tal gracia rimosso / e / diviso E per vergogna se rechiusse in domo E / mangio el pan cum el csodor del suo viso Cinque milia [du]cento anni interdito Il mondo stete per cotal dilicto.

De lasia

Come la soprasta laltre due parte Cosi la gente quindi / e / derivata Indi hano origo le sciencie e larte In essa fo da dieo la lege data Lu fo dissimile a tuti parti Quel de la dolce vezene maria beata Et un fu la nostra redemptione E quivi fia nel fine il gran precone

Di quatro fiumi

Quatro gran fiumi / e / ben maraveliosi Rigan la terra di questa partita Chen tute le scritpure son famosi Di tre si trova dove hano salita El quarto vien da paesi focosi Eriga laethyopia et ha lusita Nel mar degypto / e / chiamase caligine E / Gion . e nilo / e / non si sa lorigine.

Fison. Gion. Tigris. et Eufrates.

Fis[on e laltribovolto sali dal ? … … ?] Che da monti di persia lindia versia E / verso lo sirocho a la corrente Tigris el terzo che fa sua traversa Contra li asirii / e / va molto repente Eufrates el quarto il qual submersa Laque sue in c[a]verne / e / fa ritorno E luno / e / laltro corre amezo giorno.
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Questoi doi escon di monti armeni Dove poso depol diluvieo larcha E tuti tre fano lungi chamini Insin chal mar dindia ciascun varcha Il qual mar par che stonda sui confini Venendo streto dil occean marcha Fino in arabia a presso a sinay Giu per ponente abassara / e / chessi.

Quivi vengon de india / e / de thyopia Le molte spiciarie a quelle gente Che vien qui ipse quando vano inopia E per conducer lo verso loccidente Quivi ne vien una incredibe copia Per garavene / e / successivemente Mandano in sieme de chameli gran mandria Che portano adamasco et alexandria.

Vien da syrocho un brazo dalto mare Che per color dil fondo / e / ditto rosso Che cento milia largo / e / quasi pare Longo / e / disteso afigura dun fosso E torto come un archo / e / ven afare Suo termine / e / confini sopra il dosso Dal chayro per babilonia tre giornati Dove hebbe faraon le sue derate

Da tremontana questa asia grande Tartari son sotto la freda zona Gente bestial di lege / e / di vivande Fin dove londa di bachu rinsona Per questa terra un gran fiume si spande Che daltre due : edile etyro sadona El piu del tempo el fredo lo christalla Et ivi su la gran cita di salla.

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Il dito fiume mete in un gran seria Daqua salata chiusa da ogni banda Di tanto giro o puoco piu / o / meno Quanto ha il mar magior la sua girlanda Dal uno alaltro mar ha diterreno Otto giornate / e quasi adranda adranda Sta da levante drito / e / di qua giu Dala cita si noma dil bachiu.

Tauris.

Dalaltra parte persia / par che sia El sito de quel mare da mezo di. E / da ponente verso la curchia E la gran terra richa di tauri. Dala quale a damasco / e tanta via Quanto da tribisonda insino ali. Che sono da vinti giorni nel suo clim[a] Savasto / anchona / firenza sadima.

Poy son montagne che per gran paese Stendon le branche / e / son di grande al[tura] Famose in scriptura pocho intese Che di sapere la gente ha pocho cura. Undescon igran fiumi ove se pres[e] Antichamente per lagente pura Esser il paradiso di delicia. Perche la / e / terra di gran divicia.

De tuti li elementi summa mente E dogni cosa molto ben dotata In torno dogni parte parimete De molte lone terre circondata E de sopra da tuti sta eminente. Che tutto il mondo di torno si guata Di cio che se potesse imaginare Questo paese soleva abondare.

piu Mari.

[note: Initial majuscules of stanzas 2 and 3 (i.e. lines 10, 18) struck through with red]

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Piu mari

Quella montagna / e / tanto granda / e / tale Che vede lociano ad oriente El mar caldo / e / dindia ad australe. E / vede quel de syria al occidente E / quel de tribisonda / a / maestrale E / quel de persia che / e / piu presente E / vede tuta la assiria / e / la caldea E da syrocho terra di sabea

Ninive / e / Baldachi.

Vede dove su lantica / e / gran citade. Di ninive in sul tigris / che fo prima Dona dimperio de molte contrade Poco piu oltra dove il fiume adima Sta hora baldach / e / piu la dove cade In mare il fiume / e / vede lalta cima De la gran torre che nebrotho fe Dopo il diluvio larcha di noe pose

Mare de India

Il lito dil mar dindia a man sinistra Venendo in giu in verso loriente Col lito del egipto da man destra Son in un filo drito equalmente Preasso a quel lito fu la gran palestra De superbi giganti ove la gente Tanti lenguagi parla / e / se ne vede Anchor la ditta torre / e / ritta in piede

La Mecha

Fa di largeza quatrocento milia Il / ditto mare / e / lungo cinque volte E / di richeze niun se gli asomilia Di care pietre preciose molte E / tante perle che gran maravilia Vi si ricolgon / e / son gia ricolte Da laltra riva / e / lindia in continente Che se distende insino al occidente.
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